CATANIA – USB VVF – DA UN VIGILE DEL FUOCO LETTERA APERTA ALLO STATO

Riceviamo dal Vigile del Fuoco Carmelo Barbagallo una lettera aperta, scritta per l’esecutivo regionale USB VVF Sicilia e indirizzata allo “Stato”. Riteniamo che nessun commento servirebbe a rendere più chiaro il suo pensiero, quindi: come riceviamo, così pubblichiamo.

“È inarrestabile la catena di morti sul lavoro che colpisce i vigili del fuoco” scrive Carmelo Barbagallo Fabbriche, cantieri, capannoni sono luoghi dove la morte è in agguato, non solo per chi li frequenta quotidianamente ma anche per quanti sono chiamati a intervenire in emergenza. Questo dice molto sia sullo stato della sicurezza nei posti di lavoro che sulle dotazioni, l’organizzazione e le procedure che dovrebbero garantire l’incolumità dei soccorritori.

Grande è la rabbia per la tragedia avvenuta ieri notte alla Rykem di San Donato Milanese, dove ha perso la vita il vigile del fuoco volontario Pinuccio La Vigna, 49 anni, dipendente dell’Agenzia delle Entrate, intervenuto tra i primi con il distaccamento di Pieve Emanuele, un paese dove anche il sindaco è pompiere volontario. ” 10€ lorde ad ora…. “Volontario”, la parolina miracolosa che al tempo della crisi, del precariato, delle manovre, fa sorridere la pubblica amministrazione, segnatamente il Corpo Nazionale e il ministero.

Sei un “volontario”, mi risolvi un sacco di grane che non potrei affrontare per mancanza di personale e mezzi, ti pago due spiccioli (10 euro l’ora, lordi) solo in caso di intervento operativo, hai gli stessi obblighi di un effettivo, sei sempre a disposizione e per ringraziarti ho persino ampliato la fascia d’età. Fino al 2004 non si poteva essere vigili del fuoco volontari superati i 45 anni. Poi arrivò il Dpr 76 e voilà, tutti volontari fino ai 57 anni.

Non è un paese normale, quello in cui la pubblica incolumità poggia le basi sui piedi fragili del volontario e del discontinuo e che maltratta i “permanenti” negando loro persino l’assicurazione Inail. Perché, si sa, quello del vigile del fuoco è un mestiere per eroi disinteressati, che non hanno famiglia e vivono di aria e di gloria. Intanto lo Stato risparmia e se qualcuno ci rimette la pelle, pazienza, lo ha fatto in nome del superiore pubblico interesse. Una bella medaglietta e via, avanti il prossimo. Ma adesso basta!

Il silenzio lo lasciamo ai responsabili.

NOI vigili del fuoco proviamo solo rabbia per l’ennesimo “decesso” sul posto di lavoro, a pochi giorni di distanza dalla morte dei due colleghi di Catania, scomparsi nel silenzio generale e in quello colpevole dei vertici del Corpo nazionale e della politica. Tradurremo la nostra rabbia in azione. Intanto abbiamo iniziato un dialogo con Regione e comune per l’attivazione delle convenzioni boschive in tempi ragionevoli. E poi non dimentichiamoci di lui!

Ne approfitto caro Stato, quello che NON hai fatto tu di saltare tutti i miei colleghi che sono morti per adempiere al nostro servizio, non ultimo i colleghi di Catania, hai bloccato tutte le tv nazionali di Stato, per altri funerali e NON ti sei ricordato dei miei colleghi! Ecco caro Stato vado al dunque, altrimenti ti annoio ricordandoti i tuoi doveri!!!

Ripeto sono/siamo i vigili del Fuoco, ogni giorno montiamo di servizio nelle nostri sedi per svolgere turni di 12 ore – di giorno, di notte, di festa sempre presenti, in queste dodici ore può capitare di tutto, come è capitato a me!! Ed a tanti come me! Durante il turno di servizio sono stato inviato nelle zone terremotate per prestare la mia qualificata opera per undici giorni, ho lasciato la famiglia per dare soccorso a chi stava in difficoltà in quel momento. Un altro giorno è scoppiato un nubifragio e sono stato inviato nelle zone allagate e franate per mettere in sicurezza le persone ed il territorio martoriato dalla cementificazione! Caro stato italiano la faccio breve ma nell’anno 2017, ti assicuro ho fatto il mio dovere, senza nemmeno poter sottrarmi al lavoro in più che mi veniva richiesto, “ il dovere mi ha chiamato” !!

Dove voglio arrivare ? Non ti chiedo nulla caro Stato italiano!! Spero solo che non ti sciocchi dopo che avrai visto la mia busta paga di febbraio e marzo, e farai la fine di quel ministro che ci ha impressionato tutti quando piangeva in televisione perché stava rubando le pensioni alle nostre generazioni – peccato che lei ne ha versate solo due lacrime le mie NON so quante sono per portare avanti una famiglia di quattro unità.

Caro Stato ti racchiudo in due righe il mio sputare sangue per vivere! Sono stato obbligato a prestare servizio per aiutare gli altri ed ho percepito delle competenze che mi hanno fatto superare di 183€, il reddito massimo di 26,000 € lorde all’anno. Oggi dopo aver fatto il mio dovere, mi ritrovo con il cedolino di febbraio con uno stipendio di 700€ ed il cedolino di marzo con uno stipendio di 700€. Che dire ?? Ti chiedo caro Stato se mi posso solo appellare ai principi dello stato di necessità e della capacità contributiva proporzionale al proprio reddito, stabiliti rispettivamente dall’articolo 53 della Costituzione per legittimare il mio rifiuto categorico di continuare a contribuire, attraverso le tasse, alle spese per il mantenimento dei privilegi di chi governa, che ha stabilito queste norme, irrispettose insensate nei confronti di tutti i lavoratori di questo Paese. Aspettotue notizie caro mio stato.

per l’esecutivo regionale USB VVF Sicilia

Carmelo BARBAGALLO

daniela giuffrida

Autrice - International Member – GNS PRESS ASSOCIATION Scrittrice e Blogger freelance. Collabora con alcune testate on-line nazionali e siciliane. Attivista No Muos. Di cuore siciliano, instancabile attivista e documentarista delle lotte sociali, degli accadimenti della propria terra e non solo.

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