CATANIA – “NOI SIAMO BELLEZZA” – LA “CONOSCENZA” PER SUPERARE LIMITI E PREGIUDIZI

Di Daniela Giuffrida

 

Lo scorso 21 marzo, in occasione della 21^ Giornata Mondiale della Sindrome di Down, l’Associazione Famiglie Persone Down di Catania ha presentato, presso il Palazzo della Cultura di Catania, l’evento “Noi siamo bellezza”, manifestazione volta a rimarcare le molteplici possibilità che i “ragazzi della Trisomia 21” sono in grado di sviluppare nel campo dell’arte e in seno alla società. 

Uno spettacolo di danza sulle coreografie della maestra Stefania Di Pietro e con gli abiti forniti dalla scuola di danza “Lidia Patti”, un concerto presentato dalla Orchestra Sinfonica Infantile “Alkantara”, una sfilata di moda in cui sono stati presentati abiti dell’ Accademia “Harim” (Trucco e acconciature della scuola “Menea”) e una mostra fotografica promossa dall’Associazione “Art’è Fotografia”, hanno visto impegnati per mesi, i ragazzi dell’Associazione e i maestri che hanno prestato la loro opera gratuitamente. 

Alla manifestazione, patrocinata dal Comune di Catania, dall’ Istituto Ardizzone Gioeni, da UNICEF Catania e dal Coordinamento Nazionale Associazioni persone con sindrome di Down (Coordown), hanno preso parte diverse personalità politiche alle quali la presidentessa dell’Associazione, Stefania Massimino, ha chiesto collaborazione nel percorso di rinnovamento che l’Associazione intende proporre alla città: “Quello che vogliamo – ha detto la Massimino – non è mettere in mostra una realtà come quella della Trisomia 21 (a cui gli stessi genitori han dovuto “prepararsi” pian piano) ma portare questa a conoscenza della nostra società, perché è la conoscenza che abbatte tutte le barriere.”.

“La diversità – ha aggiunto – è soprattutto negli occhi di chi guarda. Noi abbiamo visto i nostri ragazzi fare tante cose in cui hanno messo tanto impegno, così come mettono impegno in tutto il percorso della loro vita, dalla scuola all’inserimento lavorativo irto di difficoltà, a quello che poi è la vita. Noi insegniamo loro ad essere autonomi, a non aver bisogno della famiglia e a camminare per conto loro perchè essi sono assolutamente in grado di farlo, è soltanto la società che ha difficoltà ad ammetterlo.”.

“Noi – ha concluso la Massimino – diamo ai nostri ragazzi tutte quelle energie positive che ci sono all’interno della società per affrontare questa battaglia e chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte: “Noi abbiamo bisogno di voi, vi chiediamo di essere accanto a noi in questo percorso: sarebbe bello riuscire a vedere, all’interno di qualche Assessorato, qualcuno dei nostri ragazzi.” 

Sala dunque gremita da tanti ragazzi, dalle loro famiglie e dai tantissimi amici che, attenti, hanno seguito le varie performances che si sono susseguite.

L’INTERVISTA

“La danza mi fa andare lontano e mi fa essere me stessa, mangiare dormire e fare sport sono le cose che amo fare ma di più amo fare danza” e lo ha dimostrato alla grande la giovanissima Marta.

21 anni fra qualche mese, ma il suo viso dolcissimo ne mostra un po’ meno. Tanta voglia di esprimersi in tutte le forme che l’arte permette e così danza, recita in teatro, disegna, scrive brevi racconti e poesie che esprimono tutta la sua voglia di comunicare una gioia di vivere incontenibile.

L’abbiamo vista danzare una toccante coreografia della maestra Stefania Di Pietro insieme a Chiara, Nike e Veronica e poi l’abbiamo vista sfilare, ancora con le sue amiche ballerine, a cui si sono aggiunti Miriam e Simone.

Perchè la danza, Marta, cosa ti piace della danza?

“La danza mi riempie di tutto quello che sento di fare. Quando io sono triste per le cose che penso, scrivo poesie ma voglio essere un artista completa: una ballerina e tante altre cose. Vedi, quando faccio qualsiasi tipo di danza (faccio anche balli di gruppo) io entro in connessione con me stessa, sento di essere me stessa.”

Ti succede solo quando balli?

“No, a dire il vero anche quando recito a teatro. Sai, a teatro stiamo preparando uno spettacolo e sarà molto bello perchè vedrà impegnati come attori ragazzi tutti diversi fra loro così come deve essere: ci saremo noi ed altri ragazzi senza sindrome di Down.”.

Fai altre cose?

“Io disegno, coloro, faccio di tutto, invento e costruisco delle storie.”

Ti sei divertita nel fare il balletto?

“Sì è stato divertente, emozionante: con le mie amiche siamo riuscite a concludere in bellezza tante ore di studio.

Anche loro erano contente, ne avete parlato?

Si, erano molto contente anche loro. E’ stato molto faticoso studiare e abbiamo messo molto tempo per imparare i passi: la nostra insegnante è stata brava, ci ha fatto allenare tantissimo e ha fatto in modo che tutti i passi ci entrassero in testa e così non abbiamo sbagliato, forse un pochino, però ci siamo divertite.

Secondo te la danza può essere un mezzo di comunicazione?

“Si, la danza è la nostra comunicazione e ci permette tante cose. Siamo riuscite a presentare questo spettacolo non solo perché la nostra insegnante ha saputo come insegnarci, ma anche perchè noi abbiamo messo tutto il nostro impegno e poi anche i costumi erano molto belli, li hai visti.”.

Presenterete ancora altri spettacoli? Ripresenterete ancora questo o ne avete in preparazione altri?

Si certo, faremo altri spettacoli ma non so ancora quali. Abbiamo uno spettacolo in aprile ma non sappiamo ancora quando, ne parleremo durante una riunione che faremo molto presto.

E la sfilata?

Per la sfilata sono venute delle professioniste di moda che ci hanno detto come fare, di essere tranquilli e di passeggiare, che non bisognava correre.

Scrivi poesie, racconti, balli, disegni e colori, insomma un’artista “a tutto tondo”

Sorride Marta, trova buffo quel mio “artista a tutto tondo” ma riprende la sua serietà e professionalità da vera artista e mi risponde: “Si si, allora pubblicherai la mia intervista? E metterai la mia foto in prima pagina?

 

daniela giuffrida

Autrice - International Member – GNS PRESS ASSOCIATION Scrittrice e Blogger freelance. Collabora con alcune testate on-line nazionali e siciliane. Attivista No Muos. Di cuore siciliano, instancabile attivista e documentarista delle lotte sociali, degli accadimenti della propria terra e non solo.

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