IL RE E IL PAZZO (racconto Peul)

In Africa, quando un vecchio muore è una biblioteca che brucia”

(Amadou Hampaté Ba,”Racconti dei saggi d’Africa”)

Nel cuore della foresta c’era un Re tirannico chiamato Hediala*. Ogni mattina, la sua malvagità escogitava qualcosa che faceva ribollire di angoscia il cervello dei suoi sudditi.
Nonostante il parere contrario dei suoi consiglieri, Hediala, testardo come un mulo aveva deciso una volta per tutte di torturare tutti coloro che facevano parlare di sé.
Sempre aggrottato, alzava il braccio solo per colpire, apriva la bocca solo per insultare. Chiedeva agli uni di mangiare del fuoco, agli altri di leccare un coltello tagliente, e Dio sa che altro!
Nella regione, viveva un uomo che aveva la fama di conoscere molte cose. Tutti ne decantavano la saggezza. Non ci voleva altro perché a Hediala venisse voglia di tormentarlo: perciò lo fece convocare.
Il giorno dell’incontro, si radunò una folla numerosa, poichè ciascuno ci teneva ad assistere a quanto sarebbe successo.
− Mi è giunta voce, disse il Re, che ti picchi di conoscere tutto, vero?
− Signore, rispose il saggio, non ho mai preteso di possedere la conoscenza totale. Conosco soltanto ciò che so. E ciò che so è solo una goccia d’acqua, mentre ciò che non so è un oceano immenso
− Ah! Ah! Non sai dunque nulla È tuttavia ti dai arie in mezzo ai tuoi sedicenti discepoli! Ebbene, dovrai tuffarti nella piccola goccia del tuo sapere per trovarvi la risposta a questa domanda: quando si lascia cadere un pestello in un mortaio vuoto, il rumore che ne risulta proviene dal mortaio o dal pestello? Rifletti bene e rispondi, o ti farò impiccare all’istante!”
Il saggio, dopo un attimo di silenzio, disse:
− Il rumore proviene da entrambi.
− Ma in quale proporzione di intensità? Chiese ancora il Re.
Il saggio, non sapendo che cosa rispondere, rimase interdetto. Hediala riprese:
− Sbrighiamoci, famoso saggio la cui conoscenza si colloca al di sotto di un mortaio e di un pestello!”
In quel momento, un pazzo, facendosi largo fra la folla avanzò verso Hediala.
− Re, esclamò. Nessun uomo che non fosse mai stato colpito da commozione celebrale farebbe una simile domanda, e per rispondervi bisogna essere un po’ suonati. Perciò sarò io a soddisfarti.
E, alzando il braccio, diede al Re uno schiaffo così sonoro che fu udito da tutti gli abitanti del villaggio. Poi scoppiò a ridere:
− Ebbene, Re? E’ dalla mia mano o dalla tua guancia che è uscito il rumore, e in quale proporzione?
Morale: ci vuole spesso un pazzo per dare una lezione ad un tiranno.
*Hediala: onomatopea peul che esprime l’angoscia.

 

daniela giuffrida

Autrice - International Member – GNS PRESS ASSOCIATION Scrittrice e Blogger freelance. Collabora con alcune testate on-line nazionali e siciliane. Attivista No Muos. Di cuore siciliano, instancabile attivista e documentarista delle lotte sociali, degli accadimenti della propria terra e non solo.

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