E TU COSA SEI? AMBIENTALISTA, ECOLOGISTA, ANIMALISTA?

Di Beppe Miceli

 

Quando si parla di ambientalismo e di ecologismo si parte sempre dal presupposto che questi due termini siano strettamente dipendenti e collegabili alle necessità umane, dando per scontato che queste siano primarie e che tutto il resto debba adattarsi ad esse in maniera degna e “sostenibile”.

E’ il presupposto errato dell’uomo al centro dell’universo, di un uomo in cima alla scala evolutiva e proprietario assoluto della piramide alimentare a falsare lo scenario.
Ecco perché è poco limpido e disonorevole affidarsi a ideali esclusivamente ambientalisti ed ecologisti se non si fa spazio anche all’animalismo e, come minimo, al vegetarismo.

Non può esistere ambientalismo senza animalismo e viceversa.
Quanti di voi sono iscritti ad associazioni che si dichiarano a favore della natura ma che se vai a metterle all’angolo ti specificano che sono ambientaliste e non animaliste. E tu che credevi di tenere in tasca una tessera prestigiosa, resti con un palmo di naso scoprendo che l’animalismo è solo un aspetto molto secondario, sostenibile (sacrificabile) nella gran parte dei casi.

Sarebbe giunto il momento di farle sparire queste associazioni divise sui due fronti ambientalista-animalista e spesso in conflitto fra di loro, per unificarle in qualcosa di compiuto e perfetto dove l’uomo non fosse sempre e comunque al di sopra di tutto ma possa vedere tutelati i propri diritti alla stessa stregua degli animali e della vegetazione che compongono un habitat.

Purtroppo il potere e la politica hanno messo radici ovunque e sarà complicato riuscirci. Ma io ci spero sempre.

 

(foto di Beppe Miceli)

Beppe Miceli

Di radici siciliane, terra verso cui conserva uno stretto ed esclusivo legame, ha trascorso la prima parte della sua vita in Umbria per spostarsi nel 1974 a Firenze. Fra le pieghe della sua fronte la passionalità araba, il mistico sentire francescano, l’erotico fluire etrusco. Tre matrici regionali divergenti che spesso modellano in maniera imprevedibile il suo accogliere e manifestarsi. Percezioni di zingaro che non cerca l'identità di profili marcati ma l’emozione sfumata di sagome in ombra. E si accontenta di sbirciare fra gli strappi della tela che avvolge e cuce natura con poesia. Cacciatore, pescatore subacqueo ed entomologo collezionista pentito, ha rivoltato come un calzino la sua esistenza diventando vegetariano, contrario alla vivisezione, alla caccia, allo sfruttamento animale di qualsiasi tipo e profondamente antispecista. Rifiuta quindi l'antropocentrismo. Si interessa di foto naturalistica, entomologia, ecologia, etologia, macrofotografia, tutela dell'ambiente, spiritualità. Adora il trekking e nel suo rapporto con la natura è quasi sempre un solitario.

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