SIAMO PARTITI MAFIOSI, SIAMO TORNATI SOVRANISTI

Di Giuseppe Gentile

 

“Io abito a New York, e stavo pensando al laghetto di Central Park, quello vicino a Central Park South. Chissà se arrivando a casa l’avrei trovato ghiacciato, e se sì, chissà dov’erano andate le anatre. Chissà dove andavano le anatre quando il lago gelava e si copriva di ghiaccio. Chissà se arrivava qualcuno in furgone che le caricava tutte quante per portarle in uno zoo o chissà dove. O se volavano via e basta.” (Jerome David Salinger)

Io non so dove abito ma stavo pensando al Biviere. Quello che fu definito da Charles Didière “terza meraviglia della Sicilia”. Quello stesso che fu bonificato negli anni trenta del secolo scorso tramite l’attivazione di un mutuo fondiario (a funnuaria!) le cui rate sono state pagate dagli stessi “beneficiari” che nel territorio vivevano e possedevano terreni. Quello stesso che negli anni settanta è stato ricostruito per fornire acqua alla “zona industriale”, tramite il cosiddetto “acquedotto di quota 100”. Tornando a casa non ho mai immaginato di trovarlo ghiacciato. Dicono che oggi è tornata ad essere “un’importante oasi naturalistica e in habitat per la sosta di uccelli migratori e per la nidificazione di molte altre specie. Infatti, secondo alcuni censimenti della LIPU, sono state contate 25.000 presenze di volatili, appartenenti a 150 specie diverse, 15 delle quali vi nidificano.” (Copiato da Wikipedia alla voce “Lago di Lentini”).
Oggi nidificano pure le cicogne ed i loro nidi stanno sui tralicci dell’alta tensione. Tornando a casa mi fanno pensare.
Che avete capito? Non penso alle cicogne! Quelle si sono già riadattate!

Penso a quanti uomini-cicogna hanno dovuto fare la fila nelle segreterie politiche per poter superare un concorso statale, regionale, provinciale, comunale o essere assunti in qualche società pubblica o privata. Tutte cicogne sui tralicci! Tutti figli della democrazia cristiana o di qualche altro partito del tempo.
Molte di quelle cicogne non sono più tornate mentre altre tornano per le “feste” (non ricordo se si dice “comandate” o “raccomandate”).
Sono partiti come figli di quel clientelismo che ha procurato non pochi danni alla collettività.
Cosa hanno fatto per diventare quello che sono?
Cosa sono se non sono più “cicogne sui tralicci”?
A che titolo pensano di poter sindacare dall’alto di un “traliccio” che non è mai stato il loro?
Qualcuno in furgone li caricava per portarli “in uno zoo o chissà dove”, non hanno mai avuto delle ali per volare via e basta!

Oggi leggo i loro commenti sui social ed ascolto le loro dotte lezioni al bancone del bar. Hanno tutti dimenticato le processioni sotto il palco dei comizi o presso la sede del partito accompagnati dal papà, dallo zio o dall’amico candidato al consiglio di quartiere.
Non sono “buonisti” come me!
Io non abito a New York!
Ma penso a quanti miei concittadini (anche parenti!) ci sono andati tra il 1880 ed il 1906 (ma anche tra il 1917 ed il 1929) ed hanno guardato quel laghetto di Central Park e poco distante da lì hanno affrontato stereotipi e discriminazioni ingiuste.

Non c’era la guerra qui!
Erano chiamati mafiosi lì!
Forse erano soltanto dei “folli” che rincorrevano il “sogno americano”.

 

foto dal web

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