MESSINA – IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI

 

Di Daniela Giuffrida

Se un “signore” dalle maniere a dir poco discutibili come Cateno De Luca riesce a convincere se stesso di essere un “politico”, può anche riuscire ad immaginare che tutto gli sia concesso.

Quando quel “comunque-eletto-sindaco” si permette di investire di improperi, insulti e quant’altro le cariche istituzionali “superiori” alla sua, mancando di rispetto a chiunque lui ritenga un ostacolo alla creazione della sua immagine di “sindaco dalla parte dei messinesi” (il web è pieno dei suoi video grondanti esternazioni volgari e suoni incommentabili!), quando un tale individuo si muove politicamente in tal maniera, può anche accadere che di punto in bianco, a metà mandato, decida di mandare al diavolo l’amore tanto decantato per i suoi concittadini e costringa la città ad elezioni anticipate.

Ovviamente, prima di volar via verso più alti e interessanti lidi, De Luca si preoccupa di proporre un suo “delfino” alla massima carica della città e, proprio per non farsi mancare nulla, decide di ufficializzare la propria scelta, mettendo in scena una di quelle sue ridicole esibizioni da avanspettacolo di terz’ordine, alle quali ha ormai abituato i suoi concittadini. Ma fa di più: in men che non si dica si preoccupa di regalare al suo pupillo le magnifiche linee guida da seguire, se vuole avere successo alle prossime elezioni, ovvero: “dimentica ciò che tu hai vissuto e sputa fango su tutti quelli che han governato Messina prima di me! Inutile dire che sarebbe meglio se dirigessi il tuo fango su chi ha governato “prima” di me, per esempio la giunta Accorinti! In politica, come in amore e in guerra, ogni mezzo è concesso: devi guardare ai tuoi interessi (prima che a quelli della tua città!), quindi puoi anche massacrare chiunque, purchè tu possa apparire a tutti – o comunque alla maggioranza di smemorati, ingenui e creduloni – il migliore, l’unto dal Signore che, manco a dirlo, sono io!”

E così Federico Basile, il prescelto di De Luca, si è dato da fare ed ha esordito in un suo post elettorale, in questa maniera:

Vi dirò tutto io. Parliamo dell’ AMAM. Vi ricordate quando l’amministrazione Accorinti ha lasciato la terza città metropolitana della Sicilia, per oltre un mese senza acqua? Una vergogna nazionale!”

E’ evidente che strumentalizzare per la propria campagna elettorale quello che fu per Messina un grave problema – provocato da una frana su una condotta idrica – e denigrare l’Amministrazione di allora, dimenticando di essere egli stesso Revisore dei Conti e Presidente dello stesso collegio durante tutta quella sindacatura, ci fa porre alcune domande: “questo signore è disinformato e in buona fede (SIC!) o informato e in mala fede? Insomma, ci è o ci fa? E soprattutto: ha davvero deciso di utilizzare la stessa strategia di bassa lega del suo maestro di “correttezza politica” di Fiumedinisi?

Le sue discutibili affermazioni sulla “Azienda Meridionale Acque Messina” hanno suscitato le giustificate ire di Leonardo Termini, presidente di quell’azienda proprio nel periodo a cui si riferisce Basile. Questi, nel suo video a commento del post elettorale di Basile, non si fa scrupoli nel considerare “una vergogna” il modo di agire del nuovo candidato a sindaco.

“Federico Basile -esordisce Termini- l’amministrazione Accorinti ha lasciato la città un mese senz’acqua? Una vergogna nazionale, dici… Tu sai cos’è stata l’emergenza idrica, Federico Basile; tu sai quello che hanno veramente sopportato i cittadini messinesi, per una frana su un condotta. E tu strumentalizzi l’emergenza idrica per la tua campagna elettorale? E una vergogna il tuo modo di agire, “politicamente” parlando! La vergogna è proprio nel come strumentalizzate le cose.

Tu non sai neanche di cosa parli. Tu e chi ti ha indotto a dire queste cose dovreste chiedere scusa alla città perché è, politicamente, una vergogna il tuo modo di agire.”.

Quindi il tono di Termini si fa più deciso: “Se invece sei convinto di ciò che dici, vediamoci e ti spiego io cosa è stata l’emergenza idrica, ti spiego io come funzionava l’ A.M.A.M. e di quello che è stato, ma non conviene né a te né al tuo dante politico e sai perché? Perché se noi ci incontriamo e ti dico determinate cose, la campagna elettorale si conclude qui!

E non lo dico perché sono candidato o perché ho alcun interesse politico, ma parlo da cittadino: a me, della vita politica non interessa alcun ruolo, alcuna cosa ma le fandonie, lo schifo “politico” che state buttando su tutto ciò che non fa parte di voi, è vergognoso, fa politicamente schifo! E poi ti ricordo un’altra cosa, Basile: tu non eri il Revisore durante l’amministrazione Accorinti? E dov’eri? E perché non hai scritto e stigmatizzato? Certo in quel caso il vento batteva da tutt’altra parte. Basile, se hai coraggio tu e il signore di Fiumedinisi, vediamoci e mettiamo fine a questa, “politicamente parlando”, buffonata!”

Poi con un tono fra il sorridente e il sarcastico di chi sa di avere ragione e sa che proprio per questo nessuno dei suoi interlocutori si farà vivo, Termini si accomiata, saluta e se ne va.

 

 

 

(*foto dal sito di AMAM spa)

Daniela Giuffrida

Autrice - International Member – GNS PRESS ASSOCIATION Scrittrice e Blogger freelance. Collabora con alcune testate on-line nazionali e siciliane. Attivista No Muos. Di cuore siciliano, instancabile attivista e documentarista delle lotte sociali, degli accadimenti della propria terra e non solo.

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